Venezia, 1907 – Venezia, 1990
Giuseppe Santomaso è stato un pittore italiano.
Figlio di un orafo, rivela fin da subito una predisposizione alla pittura ed inizia la sua formazione prima alla Fondazione Bevilacqua La Masa, poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, diventando amico dello scultore Alberto Viani. Già nel 1934 partecipa alla XIX Biennale di Venezia, diventando in breve uno dei più importanti artisti presenti in modo continuativo.
Tra i fondatori del “Fronte nuovo delle arti”, si confronta in modo profondo con le avanguardie europee. Dalla metà degli anni Cinquanta aderisce alla poetica dell’informale anche se l’atto pittorico e il gesto non arrivano mai nella sua arte alla drammaticità e alla furia tipica di questa corrente.
Le sue opere hanno infatti una struttura che tende all’equilibrio e all’armonia di colori e forme, in cui nulla è dovuto al caso. Così facendo va oltre l’informale internazionale tenendo saldo il concetto tradizionale di pittura, frutto del suo fortissimo legame con il passato artistico di Venezia.
Nelle opere di Santomaso si trovano infatti gli elementi tipici della sua città, dei suoi monumenti e dei grandi pittori veneziani: luce, spazio, colore. La luce dei suoi dipinti fluttua, come se si riflettesse nel mare della laguna, illuminando le linee e le forme che perdono la chiarezza delle proporzioni.
Santomaso studia la stratificazione dello spazio, guardando all’insieme di piazze, vie, vicoli di Venezia e allo stesso tempo il colore prende vita e si riempie di gioia. Le sue opere sono dominate dall’ordine e dall’armonia.
Una sua retrospettiva nel 1965-66 viene presentata al Kunstverein di Amburgo e poi alla Haus am Lützowplatz di Berlino e al Museum am Ostwall di Dortmund. Nel 1971 viene pubblicato il libro di poesie On Angle di Ezra Pound, con sue illustrazioni. La ricerca della luce si accentua sempre di più, le opere sono ormai architetture luminose, i pur sottili legami con l’informale sono ormai superati.
© GIUSEPPE SANTOMASO, by SIAE 2023