biografia
Soncino, 1933 – Milano, 1963
Piero Manzoni è stato uno degli artisti italiani più controversi e innovatori.
Nel 1957 aderisce al movimento nucleare e ne firma il Manifesto. In questi anni inizia a lavorare alle tele con gesso e la colla dal titolo Ipotesi e nel 1958 realizza i suoi primi Achromes che si presentano come tele o altre superfici ricoperte di gesso grezzo, caolino, quadrati di tessuto, feltro, fibra di cotone, peluche o altri materiali.
Nel 1959 abbandona il gruppo dei Nucleari, e stringe legami con Bonalumi ed Castellani. Con quest’ultimo fonda la rivista Azimuth, dove compaiono scritti di Nanni Balestrini e Edoardo Sanguineti e illustrazioni di Yves Klein, Arnaldo Pomodoro, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Piero Dorazio, Gastone Novelli e Franco Angeli.
Influenzato da Fontana, Manzoni sviluppa la sua ricerca in direzione di un neo dadaismo prefigurante successive esperienze dell’avanguardia italiana degli anni Sessanta e Settanta ( poveristi, artisti concettuali ecc.). Inizia a creare oggetti concettuali come le Linee, linee di carta di centinaia di metri racchiuse in cilindri e progetta di firmare corpi viventi come se fossero opere d’arte, rilasciando certificati di autenticità.
I suoi interventi sono caratterizzati da un forte elemento dissacrante e polemico con il quale affonta in maniera ironica i temi legati al consumo dell’arte e alla sacralità del fare artistico. Nel 1960, durante una sua mostra a Milano, realizza una delle sue performance più famose: lascia impronte digitali su alcune uova sode invitando il pubblico a mangiarle e a partecipare alla consumazione dell’arte. Nel 1961, realizza un altro dei suoi interventi più dissacranti, producendo e inscatolando la Merda d’artista.
© Fondazione Piero Manzoni, Milano