biografia
Bologna, 1935
Valerio Adami è un pittore italiano.
Dal 1951 al 1954 studia all’Accademia di Brera a Milano, dove abbraccia i grandi modelli d’arte antica e neoclassico, supervisionato dal pittore Achille Funi (1890-1972).
Le prime opere di Adami si ispirano all’espressionismo e alla memoria dell’Italia in rovina dopo la seconda guerra mondiale. Dopo essersi trasferito a Parigi, nel 1955 incontra Roberto Matta e Wifredo Lam che influenzano ampiamente la sua produzione. Negli anni ’50 si sposta a Londra, dove incontra artisti come Richard Hamilton e Francis Bacon.
A partire dal 1966, Adami sviluppa un linguaggio sintattico particolarmente influenzato dalla Pop Art e dai fumetti. In questi primi lavori, oggetti e figure sono delimitati da una spessa linea e trattati come macchie di colore puro, senza ombre. In quegli stessi anni espone i suoi lavori in occasione di celebri eventi d’arte come Documenta a Kassel nel 1964 e la Biennale di Venezia nel 1968.
Negli anni ’70, un ulteriore sviluppo si presenta nella sua arte. Adami inizia a rivolgersi alla politica traendo al contempo ispirazione dalla storia, dalla letteratura, dalla filosofia e dalla mitologia europee. Esempio di ciò sono una serie di dipinti realizzati dall’artista nel suo studio di New York nel 1978.
La sua linea diviene più flessibile e la sua tavolozza di colori predilige toni naturali a contrasti violenti componendo immagini caratterizzate un senso di tenerezza nostalgica.
Negli stessi anni, Adami sviluppa un personalissimo codice, alludendo ad un linguaggio coinciso e sintetico – tipico del fumetto – e basato sull’accostamento di figure e oggetti dipinti contrapponendo colori sia primari che complementari.
Privandoli di digradazioni ricercate e del più canonico chiaroscuro, Adami rappresenta così i suoi temi aulici o dozzinali, letterari o bucolici, socialmente quotidiani o espressamente intimi con un costante divertissement pittorico che è teso alla ricerca del piacere armonico e alla ricostruzione sintattica delle forme, mediante l’utilizzo della sua classica delineazione a netti contorni neri.
Dalla fine degli anni ’80, oltre alla produzione in piccola scala, Adami inizia a realizzare dipinti murali di grandi dimensioni per vari edifici pubblici, come il foyer-bar del Théâtre du Châtelet a Parigi.
Le opere di Adami sono state esposte in alcuni dei più importanti musei del mondo. Tra il 1985 e il 1998, i suoi lavori sono stati presentati in quattro importanti mostre tenute a Parigi, Valencia, Tel Aviv e Buenos Aires. Nel 2004, una grande retrospettiva a lui dedicata è stata organizzata dal Museo Frissiras di Atene. Altre istituzioni, che hanno dedicato importanti mostre all’artista, includono la Fondazione Pomodoro a Milano (2008) e il Boca Raton Museum of Art in Florida (2010).
Adami vive e lavora a Parigi, trascorrendo parte del suo tempo tra Monaco, l’Italia e l’India.
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