biografia
Milano, 1925 – Torino, 2003
Merz iniziò a disegnare durante la seconda guerra mondiale, quando fu imprigionato a causa del suo coinvolgimento in un gruppo antifascista. Presto iniziò a esplorare il rapporto tra soggetto e natura e fece la sua prima mostra personale nel 1954 alla Galleria La Bussola, Torino.
Negli anni ’50, mentre studiava a Torino, conobbe la sua futura moglie Marisa, un’artista che avrebbe giocato con lui una parte cruciale nello sviluppo dell’Arte Povera.
Dalla metà degli anni ’60, Merz spostò il suo interesse per l’arte astratta verso strutture più complesse, creando dipinti che facessero eco al suo desiderio di esplorare la trasmissione di energia dall’organico all’inorganico. Ha quindi iniziato a realizzare opere in cui le luci al neon trafiggevano oggetti di uso quotidiano, tra cui ombrelli, bicchieri e bottiglie.
Merz ha anche unito il fascino per le qualità materiali e metaforiche degli oggetti naturali con le idee di infinito e ripetizione. Dal 1969, questo lo ha portato ad attingere alla “sequenza di Fibonacci”, una formula matematica introdotta nel 13 ° secolo da Leonardo Pisano noto come Fibonacci. La formula è stata utilizzata per esprimere modelli trovati in molte forme di vita naturale, come gusci di lumache, pigne, foglie e squame di rettili.
Durante la sua lunga carriera, Merz espresse le sue idee attraverso un ricco vocabolario di simboli, come l’igloo, che impiegò dal 1968. La sua forma ispirò in particolare le sue grandi installazioni curvilinee, che tradussero perfettamente in arte la sua affermazione: “Lo spazio è curvo, il la terra è curva, tutto sulla terra è curvo ”. Più tardi, Merz riempì le sue opere di giornali impilati, animali archetipici, motociclette e tavoli, che simboleggiavano il bisogno umano di appagamento e interazione.
Considerata una figura di spicco dell’Arte Povera, tra il 1972 e il 1992 Merz ha partecipato a varie edizioni di Documenta. Ha anche ricevuto numerosi premi, tra cui l’Arnold-Bode-Prize del documenta-City Kassel (1981) e il Praemium Imperiale per scultura (2003). Inoltre, diverse mostre personali sono state dedicate al suo lavoro da prestigiose istituzioni in tutto il mondo, come la Kunsthalle, Basilea (1975), l’Institute of Contemporary Arts (ICA), Londra (1975) e il Guggenheim Museum di New York (1989) . Nel 2005 si è svolta una retrospettiva a due sedi presso il Castello di Rivoli e la Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Nel 2005, la Fondazione Merz è stata fondata a Torino, con l’obiettivo di esporre regolarmente le sue opere e promuovere artisti affermati ed emergenti legati all’Arte Povera.
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