biografia
Paduli, 1948
Mimmo Paladino, o Domenico Paladino del suo vero nome, è un pittore e scultore italiano. Paladino ricevette una formazione artistica al Liceo artistico di Benevento dal 1964 al 1968.
Alla fine degli anni ’70, Mimmo Paladino divenne uno dei principali protagonisti dell’arte in Italia, sostenendo un ritorno al linguaggio dell’arte e alla sua funzione minimal vede primitivo, funziona allo stesso tempo mitico e religioso. La sua prima mostra personale sarà organizzata nel 1976 a Brescia. Nel 1978 si recò a New York dove, l’anno seguente, espose alla Marian Goodman Gallery e alla Annina Nosei Gallery.
Nel 1980, il critico d’arte italiano Achille Bonito Oliva lo invitò a esporre alla Biennale di Venezia per Aperto 80 con Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria, un gruppo di artisti riuniti attorno al termine Transavanguardia.
La vocazione degli artisti della Transavanguardia è quella di indicare una reazione contro il decennio precedente in cui l’arte minimale e l’arte concettuale avevano dominato la scena artistica.
Nell’opera di Mimmo Paladino questo si manifesta in una sintesi di tutto ciò che ha fondato l’arte occidentale. Si basa su più fonti tratte dalla tradizione letteraria e dalla storia della pittura, facendo riferimento tanto all’antichità greco-romana quanto alla cultura bizantina, nonché al Quattrocento o all’arte contemporanea.
Dal 1982, la sua notorietà si diffuse negli Stati Uniti, in Sud America e espose in tutto il mondo. Nel 1985 la Lenbachhaus di Monaco organizzò la prima mostra retrospettiva dedicata a Mimmo Paladino in uno spazio pubblico. Nel 1988, è stato invitato alla Biennale di Venezia, dove era presente nel padiglione italiano.
Nel 1994, è stato il primo artista contemporaneo italiano ad esporre in Cina alla National Gallery of Fine Arts di Pechino. Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci de Prato gli dedicherà una retrospettiva tra il 2002 e il 2003.
Pittore, disegnatore, incisore, scultore, utilizza metodi artigianali regionali ed esperimenti con tecniche tradizionali per creare strani animali o personaggi ibridi e distorti che traducono la sua concezione in un mondo in perpetua ripetizione rompendo con qualsiasi forma di progresso; colloca anche la sua arte in tutto ciò che è misterioso, dimenticato o segreto.
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