biografia
Roma, 1900 – Roma, 1972
Giuseppe Capogrossi nasce a Roma in una famiglia aristocratica. Dopo la laurea in giurisprudenza si dedica alla pittura figurativa, lavorando, tra il 1923 e il 1924 con Felice Carena e a poi dal 1927 con Fausto Pirandello. A seguito delle influenze dei due artisti, compie il suo primo viaggio a Parigi dove frequenta l’avanguardia della capitale francese.
La sua formazione artistica è piuttosto limitata. Nel 1930 partecipa alla 17° Biennale di Venezia, nel 1932 viene incluso nella terza mostra organizzata dal regime fascista dell’Unione delle Belle Arti, e successivamente espone alla galleria Milione di Milano, con gli amici Cagli e Cavalli. Insieme espongono le proprie opere alla Galerie Jacques Bojan di Parigi, in una mostra che Waldemar George definisce “una scuola Romana”.
Il successo di Capogrossi è piuttosto notevole, e viene regolarmente invitato (9 volte) alla Biennale di Venezia tra il 1934 e il 1968. Nel 1937 partecipa a tre mostre internazionali quali la “Mostra di pittura internazionale” del 1937 a Pittsburgh, “Antologia della pittura italiana contemporanea” alla Cometa Art Gallery di New York e infine prende parte ad una mostra all’Akademie der Kunste di Berlino. Allo stesso tempo, viene invitato alla Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma nel 1935, 1943, 1955 e 1957.
La conclusione della guerra influisce sul suo approccio artistico, abbandonando lo stile figurativo per dedicarsi esclusivamente all’arte informale. Nel 1951 fonda il “gruppo Origine” insieme a Ballocco, Colli e Burri, e nel 1952 entra a far parte del “gruppo Spaziale” a Milano.
Negli stessi anni presenta i suoi lavori alla “Salon de Mai” a Parigi, nonché alla Triennale di Milano nel 1955, e partecipa alla Documenta di Kassel e alla terza edizione della Biennale di San Paolo. Dopo questi eventi, la sua notorietà diviene ancora più riconosciuta. Viene invitato alla Biennale Internazionale di Tokyo nel 1960 e al 17° Salone dell’Automobile di Parigi.
Nel 1962 alla Biennale di Venezia ha una stanza interamente dedicata e nello stesso anno vince il primo premio con Ennio Morlotti. Nel 1964 prende parte all’importante mostra “Paintings and sculpture of a decade 1954-1964” alla Tate Gallery di Londra.
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