biografia
Pireo, 1936 – Roma, 2017
A 19 anni, Jannis Kounellis si trasferì in Italia e si stabilì a Roma, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Attraverso la sua formazione artistica, Kounellis si considera un campione della cultura italiana, e mentre l’italiano non è la sua madrelingua, spiega che corrisponde alla sua logica personale.
Alla fine degli anni ’50, creò un linguaggio poetico basato su una combinazione di unità di linguaggio elementare come lettere e simboli, dipinte su tela bianca con tempera nera, che divenne il soggetto della sua prima mostra alla Galleria La Tartaruga a Roma.
Dopo un’interruzione di due anni, riprende la sua pratica artistica nel 1967 ed espone con artisti del movimento Arte Povera alla galleria Attico di Roma, dove espone uno dei suoi pezzi più famosi: un’installazione che coinvolge dodici cavalli vivi.
Nel corso dei successivi dieci anni, ha introdotto materiali umili nel suo lavoro, come tela, carbone, cera, ferro, piombo e lana, combinandoli con elementi naturali vivi come animali o piante. Kounellis voleva inventare una nuova forma di linguaggio in cui natura, cultura e vita potessero comunicare.
Nel 1972 espone alla Dokumenta 5 di Kassel e alla Biennale di Venezia. Il lavoro di Kounellis divenne gradualmente più performativo, assumendo una dimensione più teatrale e musicale – progettò anche diversi set d’opera.
Dal 1992 Kounellis fu professore alla Kunstakademie di Düsseldorf. Le sue opere sono esposte al Museo Pecci di Prato e al MADRE di Napoli. Negli ultimi anni ha esplorato i suoi temi originali, avvicinandosi sempre di più verso una monumentalità che fa eco ai suoi primi progetti urbani su larga scala.
Yannis Kounellis è morto il 16 febbraio 2017 a Rome all’età di 80 anni.
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