biografia
Torino, 1871 – Roma, 1958
Giacomo Balla è stato un pittore, scultore, scrittore e scenografo italiano.
Tra i primi protagonisti del Divisionismo, è particolarmente attivo attorno agli anni ’10, compiendo studi di analisi sul dinamismo e sulla luce. Questa ricerca gli permise di raggiungere una nuova fase di ricerca pittorica, fortemente sintetica, nel 1915.
Nel frattempo, diviene un esponente di punta del Futurismo, firmando i manifesti che annunciavano le teorie del movimento insieme a Marinetti e agli altri Futuristi. In particolare, Balla insegue l’idea di un’arte totale, definita come arte e azione futurista, attraverso la quale realizzare una fusione di elementi in grado di ricostruire completamente l’universo.
Dopo la morte di Boccioni nel 1916, Balla diventa il protagonista assoluto del movimento Futurista. Nel 1918 idea il “Manifesto del Colore”, nel quale si analizza il ruolo del colore nella pittura d’avanguardia.
Nel 1930, Balla assume il ruolo d’artista del regime per eccellenza. Nel 1937, tuttavia, scrive una lettera alla rivista Perseo dove si dichiara estraneo alle attività Futuriste. Da quel momento in poi, viene messo da parte dalla cultura ufficiale fino a che vi fu una rivalutazione post-bellica dei suoi lavori e dei Futuristi in generale.
Oltre il puro sperimentalismo, il suo lavoro possiede una forte fantasia cromatica, un ritmo dinamico e un rigore non figurativo, caratteristiche che permisero di posizionare l’artista tra gli ideatori delle prime espressioni di arte astratta italiana.
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