biografia
Roma, 1962
Carlo Rea vive e lavora tra Francia e Marche. Si è laureato al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, dove ha studiato violino e viola. Rea descrive il suo processo creativo come una ricerca sulla vibrazione, il suono e il respiro all’interno di materiali extra-pittorici che conservano un valore plastico intrinseco, come legno, tela, asfalto, terracotta e ceramica.
Sia la sua esperienza come musicista che il suo incontro con la scena culturale e artistica a Roma, nei primi anni ’80, furono molto influenti sui primi lavori di Rea. Durante questo periodo realizza le sue Partiture visuali, in cui il linguaggio della notazione musicale viene tradotto in forma visiva. Poco dopo abbandonò gli studi musicali per perseguire la sua passione per l’arte visiva. Questa decisione ha aperto la strada alla sua prima mostra personale alla Galerie Berthet Aittouares, a Parigi, nel 1992.
Alla fine degli anni ’90, Rea si interessò al rapporto tra musica, arte e medicina. Ha continuato a creare e gestire le prime due edizioni del Crossover Festival a Civitella del Tronto (2001 e 2002), dove lo studio della medicina è combinato con diverse discipline artistiche.
Dopo questa esperienza, che ha comportato una lunga pausa creativa, Rea è stato spinto dall’incontro con l’artista italiano Enrico Castellani a tornare alle arti visive. Da allora, il lavoro di Rea ha assunto un aspetto più etereo: nei suoi lavori successivi intonaco garza e altri materiali sono trasformati in forme in movimento, poiché il tema fondamentale di fondo è lo scorrere del tempo espresso attraverso il movimento nello spazio.
L’effetto ottenuto è una questione fluttuante, che suggerisce la costante instabilità di tutte le cose che ci circondano, facendo riflettere lo spettatore sull’impermanenza dell’essere.
Il lavoro di Carlo Rea è stato esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e in Europa.