biografia
Vienna, 1925 – Milano, 1968
Nel 1943, a soli diciott’anni, partecipa alla Resistenza, venendo incarcerato e torturato. Viene liberato nel 1944 quando gli alleati entrano a Roma.
Dopo la laurea in Scienze Politiche e Sociali a Firenze, Novelli compie nel 1948 il suo primo viaggio in Brasile, dove inizia la sua attività di artista. Nel 1950 rientrato in Italia, tiene la sua prima personale al Teatro Sistina di Roma, dove espone una serie di dipinti riconducibili a una matrice espressionista
Nei primi anni 50′ risiede in Brasile, orientando la sua ricerca pittorica verso l’astrazione geometrica anche grazie alla conoscenza di Max Bill e la rivelazione dell’opera di Paul Klee. In questi anni, insieme ad alcune mostre personali, partecipa alla I e alla II Biennale di San Paolo.
Nel 1955 si stabilisce a Roma e si inserisce rapidamente nell’ambiente culturale della città. Entra in contatto con Achille Perilli, con il quale inizierà un sodalizio che durerà molti anni. In quel periodo Novelli sperimenta diverse tecniche, come la pittura a spruzzo, già utilizzata da Cagli, e la fotografia diretta, già utilizzata in Italia da Luigi Veronesi e da Bruno Munari.
Il 1957 per Novelli è un anno fondamentale: compie molti viaggi a Parigi, dove incontra Tristan Tzara, André Masson, Man Ray e Hans Arp; tiene una personale alla galleria La Salita di Roma, dove espone delle opere nuove, di chiara ascendenza informale; fonda, con Achille Perilli, la rivista “L’esperienza moderna”, che uscirà in cinque numeri fino al 1959. Conosce Afro, di cui diviene assistente dal 1959 al Liceo Artistico di via Ripetta, e Cy Twombly.
A partire dagli anni Sessanta viaggia molto, in Francia, negli Stati Uniti, in Grecia, in Turchia e sue esposizioni personali vengono allestite sia in Italia che all’estero.
La ricerca pittorica intanto si avvia verso un superamento dell’informale in chiave di segno e scrittura. La sua produzione più significativa si configura in questi anni come una sorta di pittura-scrittura legata anche a rapporti di scambio culturale con i poeti del Gruppo63 e intrecciata ad analoghi esiti della pittura americana (in particolare Cy Twombly).
Nel 1964 viene invitato alla Biennale di Venezia con una sala personale. Verrà invitato ancora nel 1968, ma per protesta contro l’intervento della polizia all’interno dei Giardini si rifiuta di esporre le sue opere rovesciandole contro le pareti. Lo stesso anno si trasferisce a Milano dove inizia l’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Brera, poco prima di scomparire prematuramente a causa di un collasso postoperatorio.