biografia
Parigi, 1898 – Chatenay-Malabry, 1964
Jean Fautrier nasce in Francia, ma la sua formazione artistica si svolge principalmente in Inghilterra, dove si trasferisce con la madre nel 1908 e frequenta la Royal Academy e la Slade School of Art a Londra. È fortemente influenzato dalla pittura di Turner, che scopre nei musei di Londra.
Nei primi anni giovanili viene influenzato della pittura di Derain e Turner e la sua produzione si caratterizza da un realismo scuro e scene di genere quali paesaggi, nudi e nature morte.
La sua produzione artistica inizia fin presto e nonostante una intervallo mentre viene reclutato per la guerra, ricomincia a dipingere nel 1921.
Nel 1922 espone al Salon d’Automne e nel 1923 alla Galerie Fabre. In questi anni il suo stile si evolve rapidamente verso l’arte informale, o “altra arte”, nelle parole di Michel Tapié. I commercianti d’arte sono interessati al suo lavoro e firma il suo primo contratto con Paul Guillaume, che organizza una mostra a lui dedicata alla Galleria Bernheim nel 1927.
Gli anni seguenti sono tormentati, l’artista è infatti costretto a lasciare Parigi per trasferirsi in Alta Savoia a causa dei problemi economici. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, torna a Parigi, dove si unisce ai movimenti di resistenza e viene imprigionato nel 1943.
Colpito dalle vicende della guerra, si trasferisce a Châtenay, producendo in questi anni le sue serie più famose, come gli Otages. Negli anni ‘40 avviene la svolta in cui la pittura si rende fortemente materica e i soggetti del periodo precedente si sviluppano nell’ incapacità di distinguere spazio e forma.
L’accoglienza è stata piuttosto tiepida. Deluso, Fautrier si dedica all’illustrazione di libri per Gallimard e viaggiò in Italia, Olanda, Belgio, Scozia, Spagna, Stati Uniti e Portogallo. Nel 1955, torna a Parigi ed espose Les Objets alla Galerie Rive Droite. La diffusione dell’Arte Informale consente al lavoro di Fautrier di godere del successo mondiale.
Nel 1957, espone i Nudi alla Galerie Rive Droite, poi a New York con Sidney Janis. Nel 1959 partecipa a Documenta nel 1959. Nel 1960, vince il Gran Premio alla XXX Biennale di Venezia, legato con Hans Hartung. L’Italia è particolarmente favorevole all’artista, grazie al significativo supporto di intellettuali e commercianti.
Considerato uno dei capofila della pittura informale europea i suoi ultimi anni sono segnati da importanti successi: nel 1961, il Gran Premio Internazionale alla Biennale di Tokyo, due mostre al Museo Stedelijk di Amsterdam e al Kunsthaus di Zurigo nel 1963 e una grande retrospettiva al Museo di Arte Moderna di Parigi nel 1964.
Muore a Chatenay-Malabry nel 1964.
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