Pablo Atchugarry. Lumière de Paris
PABLO ATCHUGARRY
Lumière de Paris
Tornabuoni Art & Le Village Royal
Nel 1979, l’artista uruguaiano Pablo Atchugarry estrae un blocco di marmo di Carrara da cui crea un’opera intitolata La Luce, che prende il nome dal lampo di una folgorazione, quella dell’infinita eleganza di una pietra. È il primo incontro tra un artista e quello che diventerà il suo materiale preferito, che esplorerà nel corso della sua carriera internazionale, attingendo all’arte greca, italiana e gotica.
Attingendo a tecniche secolari, Atchugarry infonde dinamismo al marmo, che sfugge alla sua intrinseca pesantezza. Lavora con il marmo bianco di Carrara, il marmo nero del Belgio e il marmo rosa del Portogallo, allungandoli e dilatandoli, come se giocasse con un materiale organico e malleabile. Queste serie di colonne vibranti, simili a quelle esposte nel cortile del Village Royal, si slanciano verso l’infinito, l’illusione di cui Atchugarry ha fatto il cuore del suo lavoro. Negli ultimi anni, la sua ricerca sulla fusione a cera persa ha portato a una serie di sculture in bronzo caratterizzate da forme più aeree e dilatate, una delle quali è esposta qui.
Nel 1982, Atchugarry trasferisce a Lecco, nel nord Italia. Riceve numerose commissioni pubbliche, sia in Italia che all’estero. Tra queste, il parco di sculture del governo uruguaiano, la città di Monaco, il Centro Bellinson di Petah Tikva, in Israele, e la Collezione Fontana in Italia. Nel 2002, Atchugarry riceve il premio Michelangelo dalla città di Carrara come riconoscimento della sua carriera artistica e l’anno successivo partecipa alla 50a Biennale di Venezia, esponendo nel padiglione uruguaiano.
Avendo sempre dimostrato un forte interesse per la promozione e la diffusione delle arti nel proprio Paese, Atchugarry apre nel 2007 la Fundación Pablo Atchugarry a Manantiales, in Uruguay. Questo centro d’arte è stato concepito come luogo di dialogo, incontro e scambio tra artisti affermati ed emergenti e il pubblico in generale.
Nel cortile del Village Royal, la mostra Lumière de Paris dedicata a Pablo Atchugarry accosta le sue sculture alle opere dei grandi maestri italiani del dopoguerra esposte nello spazio adiacente al 26 di rue Boissy d’Anglas. In Ritmo e ripetizione. Un’estetica contemporanea, Tornabuoni Art ribadisce il suo impegno nel promuovere artisti del dopoguerra come Lucio Fontana (1899 – 1968), Turi Simeti (1929 – 2021), Enrico Castellani (1930 – 2017), Dadamaino (1930 – 2004), Alberto Biasi (1937), Alighiero Boetti (1940 – 1994) e Paolo Scheggi (1940 – 1971). La serialità del loro lavoro, la costante ripetizione della stessa “estetica monocromatica” o “mono-tono”, è vista qui come costitutiva della loro opera.
L’importanza data alla monocromia, al minimalismo e allo sviluppo di un’estetica legata all’esplorazione tecnica personale, che differenzia l’artista dal gruppo in cui può evolvere, sono elementi ricorrenti nelle opere dei maestri italiani del dopoguerra. Ritroviamo queste caratteristiche nelle sculture di Pablo Atchugarry che animano il cortile del Village Royal.