Tornabuoni Art presenta Esprit de géométrie en Italie 1940-1960, una mostra incentrata su una fase particolarmente importante e spesso trascurata dell’arte italiana del dopoguerra: il passaggio dalla figurazione all’astrazione.
Tornabuoni Art è nota al pubblico francese dal 2009 per le sue monografie che celebrano le icone dell’arte italiana del XX secolo. Con questo progetto espositivo, la galleria rinnova il suo impegno nel promuovere il panorama artistico italiano al di là di movimenti ormai noti al pubblico francese, come lo Spazialismo e l’Arte Povera.
Attraverso una selezione di opere di sette artisti, Alberto Magnelli (1888 – 1971), Gualtiero Nativi (1921 – 1999), Mario Nigro (1917 – 1992), Achille Perilli (1927 – 2021), Enrico Prampolini (1894 – 1956), Mauro Reggiani (1897 – 1980) e Luigi Veronesi (1908 – 1998), Esprit de géométrie en Italie 1940-1960 analizza il progressivo affermarsi dell’astrazione in Italia.
La mostra si basa su un’ampia ricerca sui decenni fondamentali per la pittura italiana e prende il titolo “Esprit de géométrie” dagli scritti del matematico Pascal.
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Rifacendosi alle esperienze futuriste come alle ricerche di Vassili Kandinsky e del Bauhaus, gli artisti iniziano a formare gruppi nei vari centri di creazione artistica – Forma 1 a Roma (Achille Perilli) e il Movimento Arte Concreta e nella Galleria del Milione (Mario Nigro, Mauro Reggiani, Luigi Veronesi). Rifiutano la pittura figurativa tradizionale a favore di uno stile sperimentale basato su forme semplici, geometria e colore.
Tra tutte le gallerie del gruppo Tornabuoni, è quella parigina a fare da cornice a questa mostra, un’eco del legame sempre più forte tra questi artisti italiani e la scena artistica parigina. Infatti, la maggior parte di questi artisti si recò a Parigi, dove trascorse periodi formativi più o meno lunghi, incontrando Pablo Picasso, Henri Matisse e il gruppo Abstraction-Création.
Attraverso il progetto Esprit de géométrie en Italie 1940-1960, la galleria ricostruisce una geografia più ricca dei talenti artistici degli anni ’40 e ’60 che furono protagonisti dell’astrazione italiana, con particolare attenzione alle influenze francesi di ciascun artista.
Il percorso espositivo non mira a ricreare il panorama completo di questo periodo, ma si concentra piuttosto sulle tappe fondamentali dalla figurazione all’affermazione dell’astrazione. Ciò è reso possibile dall’inclusione nella selezione di artisti di fama internazionale, come Alberto Magnelli, le cui opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche (Centre Pompidou, MoMA, Musée d’art moderne de Grenoble) accanto ad artisti che, pur essendo affermati nell’immaginario collettivo italiano e presenti in alcuni musei francesi, rappresentano una scoperta per il pubblico francese.