
Vedute della mostra
Opere in mostra




Un giorno, mentre lavoravo alla serie Poubelles [Rifiuti], camminando in una discarica vidi una poltrona Luigi XV in cima a un mucchio di spazzatura fumante; sotto il mio sguardo, la poltrona avvolta dalle fiamme si capovolse. E mi fece pensare a un dipinto di Magritte, L’Échelle du feu [La scala di fuoco], in cui compaiono della carta, una poltrona e una tuba in fiamme.
Arman in conversazione con Otto Hahn, in Arman, Mémoires accumulés: Entretiens avec Otto Hahn, Belfond, Paris 1992
Nel 1964 Arman fu invitato a esporre al Museo Stedeljik di Amsterdam. Quando il curatore gli chiese di creare un’opera per l’ingresso del museo, visitarono una discarica dove una poltrona stile Luigi XV stava bruciando in cima a un mucchio di spazzatura. Quest’opera gli ricordò l’iconico quadro L’échelle du feu di René Magritte. Tornato a Nizza, creò il Fauteuil d’Ulysse con l’aiuto di Martial Raysse. Questo fu il punto di partenza per la tecnica di combustione di Arman, in cui mobili eleganti e strumenti musicali furono consumati dal fuoco prima di essere stabilizzati dall’introduzione di resina. La scelta dei materiali di Arman ricorda il concetto di Ready Made di Duchamp e il cubismo di Braque e Picasso nella divisione degli oggetti in più piani. In questo modo, all’inizio degli anni ’60, riattivò le rivoluzioni delle avanguardie dell’inizio del XX secolo.

Arman nasce a Nizza nel 1928, unico figlio di Antonio Fernandez, commerciante di mobili e antiquariato di origine spagnola che aveva vissuto in Algeria, e di Marguerite Jacquet, proveniente da una famiglia di contadini. Arman è conosciuto a livello internazionale come uno dei protagonisti principali della scuola del Nouveau Réalisme francese, che si sviluppò in parallelo al movimento della Pop Art americana negli anni sessanta. Al centro della sua produzione artistica troviamo le Accumulations, i cui soggetti sono oggetti di uso quotidiano.
A partire dal 1953 progetta e realizza oggetti in serie alloggiati in scatole o teche in plexiglas, affermandosi come uno degli artisti più acclamati del Nouveau Réalisme. Sempre interessato agli oggetti e al rapporto che li lega alla società moderna, a metà strada fra sacralità e consumo, Arman si dimostra un appassionato collezionista di oggetti quotidiani (orologi, armi, penne etc.) e opere, soprattutto quelle dell’arte tradizionale africana.
Dopo gli studi superiori si iscrive alla Scuola di Arti Decorative di Nizza (ora Villa Arson) e poi all’École du Louvre. Nel 1947 conosce Yves Klein alla scuola di judo che frequenta a Nizza.
Nel 1960 Arman utilizza il plexiglas per la prima volta ed espone Le Plein (mucchi di spazzatura selezionata) alla Galerie Iris Clert. La mostra è in aperto contrasto con quella dell’amico Yves Klein, Le Vide, organizzata due anni prima dalla medesima galleria. Quello stesso anno, sotto la direzione del critico d’arte Pierre Restany, Arman fonda insieme a Yves Klein il gruppo Nouveaux Réalisme, con François Dufrêne, Raymond Hains, Martial Raysse, Daniel Spoerri, Jean Tinguely e Jacques Villeglé, cui in seguito si uniscono César, Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle, Gérard Deschamps e, nel 1963, Christo.
A partire dal 1961, Arman sviluppa la propria carriera a New York, dove vive e lavora fino al 1967, alternando periodi a Nizza fino alla morte.