biografia
Bottropp, Ruhr, 1888 – New Haven, Connecticut, 1976
Josef Albers è stato un pittore, grafico e designer tedesco.
Fin dagli inizi della sua carriera, la sua ricerca si concentra sullo studio dell’instabilità delle forme, nonché sulla sovversione della natura statica della pittura – elementi che caratterizzeranno la sua produzione per tutta la sua vita.
Dopo essersi formato come pittore a Berlino, nel 1920, entra a far parte del Bauhaus a Weimar e, a partire dal 1925, diviene professore a Dessau. In questi anni, la sua pittura è caratterizzata esclusivamente da colori primari che danno vita a dei modelli geometrici astratti, provocando un’instabilità nelle forme.
Successivamente, a causa della persecuzione nazista, Albers è obbligato ad emigrare negli USA e anche il Bauhaus è costretto alla chiusura. Giunta n America l’artista continua la carriera accademica, insegnando in diverse prestigiose università, tra cui Yale.
Oltre ad essere pittore, Albers è anche ricordato come teorico dell’arte astratta. Tenne infatti molte conferenze e pubblicò diversi libri ed articoli in cui cercò di indagare la logica intrinseca che governa il mondo dei colori. Le sue teorie ebbero un’influenza importante su generazioni di giovani artisti, formando, in particolar modo, le basi dell’astrazione poi attuate dall’Op Art. Nei suoi studi sull’arte ottica collaborò con alcuni artisti italiani, fra i quali Getulio Alviani.
Dal 1939, produsse una serie di forme isomeriche che davano origine a giochi di ambiguità percettiva. Le famose animazioni di superficie, basate su effetti di profondità creati da diversi pigmenti di colori ravvicinati, in uno schema basato sull’interazione del quadrato, sono realizzate durante l’ultimo periodo della sua vita.
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